Cosa tradurre per il tuo e-commerce

La crescita esponenziale dell’e-commerce è sotto gli occhi di tutti.

Quando è difficile ricevere i clienti nel proprio punto vendita ed è possibile aumentare il numero di potenziali acquirenti grazie all’e-commerce, il passo successivo sembra immediato: tradurre il sito e-commerce, almeno in inglese.

Le opportunità aumentano a dismisura perché una cosa è palese: le immagini non parlano da sole.

I tuoi prodotti hanno bisogno della migliore presentazione possibile che non si limita alla descrizione, bensì include tanti altri elementi di un sito web.

La scheda prodotto non basta

Non basta tradurre una scheda prodotto e poi caricarla sul tuo e-commerce per illustrare le sue caratteristiche.

Certo, l’utente adora spulciare le foto del prodotto nel dettaglio, ma l’aspetto visivo non è sufficiente per convincerlo ad acquistare.

La descrizione dettagliata, tra aspetti tecnici e contenuto persuasivo, deve indurlo ad aggiungere il prodotto nel carrello.

Pertanto un ottimo testo tradotto in modo impeccabile è già metà dell’opera.

Metà, appunto.

Occorre considerare altre pagine di un sito e-commerce che sarebbe meglio tradurre. E si può anche andare oltre, puntando alla traduzione delle email destinate alla clientela.

I termini e condizioni generali

Per garantire la massima trasparenza nei confronti degli utenti, è sempre meglio tradurre in inglese le seguenti pagine del sito e-commerce:

  • i termini di utilizzo del sito
  • l’informativa sulla privacy
  • le condizioni generali di vendita
Domande?

La sezione delle domande frequenti (o F.A.Q., ossia Frequently Asked Questions) è una delle più visitate di un sito web, non soltanto di un e-commerce.

Qui scioglierai tutti i dubbi in modo veloce per facilitare il processo di acquisto.

Le email di assistenza

Sembra scontato, ma per molti non lo è: le email devono essere tradotte, altrimenti la fiducia dell’acquirente viene meno.

Se il cliente che ha appena acquistato un prodotto dal tuo e-commerce non riceve una email di conferma nella sua lingua, aumenta il senso di incertezza.

Quali email tradurre?

Innanzitutto l’email di conferma dell’ordine, ma anche di ricevuta del pagamento e notifica della consegna.

La clientela ha bisogno di essere rassicurata in vari momenti del processo di acquisto, anche dopo la spedizione e la consegna dei prodotti.

Per anticipare richieste di resi o reclami, è opportuno tradurre modelli che verranno di volta in volta integrati e personalizzati con le informazioni necessarie per rispondere alle richieste della clientela.

Quindi le email di assistenza non possono essere trascurate.

La newsletter per sconti e nuovi lanci

Per promuovere uno sconto o svelare in anteprima il lancio di un nuovo prodotto, la newsletter è il canale privilegiato.

Si possono anche avviare campagne di email marketing ad hoc, tenendo conto di occasioni e ricorrenze tipiche di un Paese ma assenti in altre.

Per farlo, è consigliabile segmentare la lista di contatti.

Ad esempio, per il Capodanno cinese potresti inviare una newsletter agli iscritti cinesi della mailing list con sconti e promozioni personalizzati per l’occasione.

Le recensioni

I contenuti scritti da altri utenti sono ritenuti più affidabili della descrizione standard di un prodotto.

Pertanto le recensioni tradotte possono persuadere il potenziale acquirente, che tende a fidarsi di chi ha già acquistato e utilizzato il prodotto.

Tutto questo è troppo?

Probabilmente è quello che pensi. Ma prova a rovesciare la prospettiva: se non ti rivolgi a un traduttore professionista per tradurre questi contenuti, quante opportunità in meno avrebbe il tuo e-commerce? 😉

3 consigli per l’email marketing multilingue

Nonostante la popolarità dei social media, l’email marketing resta uno strumento molto efficace per convincere gli utenti che ricevono messaggi commerciali ad acquistare i servizi e prodotti proposti nella email.

Le email di massa, indifferenziate e molto frequenti continuano a suscitare diffidenza e a essere considerate come posta indesiderata, perché urlano il messaggio “vendere, vendere, vendere!” suscitando l’effetto opposto a quello desiderato.

Ma una strategia oculata di email marketing può essere di successo se i messaggi promozionali sono personalizzati in base ai destinatari.

Consideriamo l’email marketing multilingue.
Un’azienda adotta questo approccio per inviare messaggi commerciali a utenti web al di fuori dei confini nazionali al fine di consolidare il suo processo di internazionalizzazione.

Un elemento appare scontato: il contenuto deve essere tradotto, altrimenti l’iniziativa è inutile. Quindi un’azienda italiana non può inviare una newsletter in italiano a utenti che parlano lingue diverse e pretendere un riscontro positivo con conseguente acquisto da parte dell’utente.

1. Scegli il tuo target

I visitatori del tuo sito web non sono soltanto della tua nazionalità, ma anche utenti stranieri che vivono in altri Paesi e parlano altre lingue. Puoi scoprirlo analizzando su Google Analytics le statistiche delle visite del tuo sito: ricaverai informazioni sulla lingua degli utenti, la loro provenienza geografica e le pagine visitate.

Quando ti rendi conto che i visitatori del tuo sito vivono anche all’estero, capisci che una campagna di email marketing deve considerare il fattore linguistico. Allora fai tradurre la tua newsletter in inglese.
Per carità, rivolgiti a un traduttore professionista. Non vorrai certo affidare a Google Translate un messaggio commerciale che debba invogliare l’utente all’acquisto! Il risultato deprimente della traduzione automatica farà scappare l’utente, che ti etichetterà come spam.

Però l’inglese non basta. Se con le statistiche di visite del tuo sito hai scoperto che hai molti visitatori in Russia o in Francia, traduci i tuoi contenuti in russo o in francese. Così incoraggerai l’utente a effettuare l’acquisto.
È una questione di fiducia: circa il 55% degli utenti effettua acquisti online quando le informazioni sono presentate nella loro lingua.

2. Non solo traduzione: localizza la campagna di email marketing

Tradurre il contenuto di una newsletter non basta. È necessario adattare il messaggio (testi, immagini, valute, unità di misura) alla cultura di riferimento, perché alle differenze linguistiche si aggiungono le differenze culturali fra utenti che parlano lingue diverse e vivono in Paesi diversi.
Quindi la localizzazione è indispensabile.

Supponiamo che tu abbia un e-commerce di prodotti cosmetici e che tu voglia lanciare un’offerta promozionale con una campagna globale di email marketing in occasione della Festa della Mamma. In Italia e in molti altri Paesi questa ricorrenza è celebrata la seconda domenica di maggio, ma nel Regno Unito si festeggia molto prima (la quarta domenica di Quaresima) e in Francia alcune settimane dopo (fine maggio).
Avrebbe senso lanciare un’offerta del genere in questi due Paesi in concomitanza con la Festa della Mamma in Italia?
No. Anzi, dimostreresti di non conoscere la differenza temporale di questa ricorrenza e quindi di non conoscere il tuo pubblico.

3. Considera il fuso orario per la programmazione

Sì, considera il fuso orario. Se vuoi inviare una newsletter agli utenti in Cina, cerca di rispettare gli orari locali. L’utente è più diffidente se gli arriva una email alle 2 di notte e magari tenderà a considerare quel messaggio di posta elettronica come spam.
Per aumentare il tasso di apertura della tua newsletter, fai in modo di inviarla a un’ora adeguata.

L’email marketing multilingue non deve essere sottovaluta. Al contrario, può influire molto sull’aumento dei profitti della tua attività… se utilizzi questo strumento correttamente.