3 modi per praticare ogni giorno una lingua straniera

Per mantenere in esercizio una lingua straniera non occorre essere linguisti o appassionati  delle lingue. Anche se nella vita ti dedichi a tutt’altro, sai benissimo che conoscere le lingue è oggi indispensabile per motivi di studio e di lavoro.

Il segreto per imparare una lingua straniera è uno, ma c’è un’altra cosa che non deve venir meno: la costanza.

E così puoi mettere in pratica questi suggerimenti per esercitare la lingua ogni giorno, perché praticare una lingua straniera è alla portata di tutti.

1. Leggi articoli, siti web, blog scritti in lingua straniera.

Anche se non capisci ogni singola parola dell’articolo, non focalizzarti sulle parole che non conosci, ma cerca di comprendere il senso generale. In questo modo il contesto ti aiuterà a dedurre il significato delle parole sconosciute. Oppure consulta un dizionario per sciogliere i dubbi sulla terminologia.

Puoi cominciare scegliendo argomenti che suscitano il tuo interesse. Se ami lo sport, leggi pubblicazioni su questo tema invece di optare da subito per la politica internazionale. Man mano che la lettura di articoli in lingua straniera diventa più familiare, potrai spaziare con facilità tra argomenti diversi.

2. Ascolta canzoni, interviste e podcast in lingua straniera.

L’ascolto ti mette a contatto con accenti diversi, ti aiuta a migliorare la pronuncia di parole straniere che conosci già o che per te sono del tutto nuove.
Concentrati sulle parole delle canzoni, ascolta podcast tematici per abituarti a diversi ritmi di eloquio e alle espressioni idiomatiche. Anche in questo caso puoi scegliere gli argomenti che preferisci e cominciare da un livello elementare, fino a misurarti con situazioni più complesse a seconda dei tuoi progressi.

Puoi anche scegliere qualcosa che ti stimola particolarmente, come le interviste al tuo attore, sportivo o cantante preferito: l’interesse che provi per il soggetto che ti sta a cuore è un grande incoraggiamento e vedrai che moltiplicherai i tuoi sforzi per capire il più possibile di ciò che dice.

ascolto-lingua-straniera

3. Guarda film, programmi e serie tv in lingua straniera.

Ai benefici descritti nel punto 2 si aggiunge l’approccio visivo, che potenzia l’apprendimento linguistico. Guardare film, serie tv e programmi in lingua originale è oggi davvero semplice grazie alle molteplici possibilità offerte sia dal web che dalla televisione.
Ad esempio, puoi guardare film e serie tv che hai già visto in passato, optando questa volta per la lingua originale. In questo modo puoi associare facilmente le battute che conosci già a quelle pronunciate nella versione originale.

Inoltre cerca di preferire le versioni originali e sottotitolate a quelle doppiate, abbandonando l’insensata pigrizia mentale in base alla quale “leggere i sottotitoli è faticoso”.
Grazie al doppio audio del digitale terrestre, puoi vedere molti film e programmi in lingua, scegliendo inizialmente le repliche di qualcosa che hai già visto e poi approcciarti a un film o programma per te inedito sfidando le tue capacità: non dimenticare che le espressioni del volto, i gesti e le azioni che vedi sullo schermo ti sono d’aiuto.

Ovviamente puoi immergerti totalmente nella lingua straniera quando ti trovi nel Paese in cui si parla quella lingua, vivendo in prima persona la cultura e le tradizioni del posto.
Ma qui ho voluto sottolineare alcuni consigli per praticare ogni giorno una lingua straniera. Potresti anche migliorare la scrittura, annotando frasi e termini utili, o potenziare le competenze orali esercitandoti a pronunciare frasi d’uso quotidiano nella lingua straniera.

Ricorda che il tuo atteggiamento è fondamentale per evitare blocchi mentali che ostacolano l’apprendimento nonostante i tuoi sforzi. Quindi cerca di essere positivo e di mostrare curiosità verso la lingua straniera.

I limiti del mio linguaggio sono i limiti del mio mondo.
Ludwig Wittgenstein

Quando ho dato del “vous” alla nonna

Anni fa, nel bel mezzo di un pranzo, mi capitò di dare del “vous” alla cara nonna.

Frequentavo l’ultimo anno di liceo. Una domenica di primavera la famiglia era riunita per il pranzo e c’era anche la mia nonna paterna.

Mio padre aveva l’abitudine di voler mostrare i progressi delle figlie in quell’ultimo anno di scuola superiore frequentato dalle studentesse gemelle della famiglia. Insomma, la classica pratica del genitore orgoglioso delle figlie modello, le quali sono comunque indispettite da questa richiesta di esibizione, alla pari del piccolo Mozart sfoggiato orgogliosamente dal padre nelle corti europee come una scimmia ammaestrata.

mozart

A un certo punto papà invita la mia sorella gemella a mostrare alla nonna alcuni figurini di moda da lei disegnati. Erano splendidi, creativi e originali.

La figlia poliglotta non ha nulla di tangibile da mostrare. Così papà mi sollecita: “Di’ qualcosa in francese”.

E qui apro una parentesi. Questa è una di quelle cose che mi irritano parecchio. Sai le lingue e quelli che non parlano neppure una lingua straniera ti dicono: “Parla in inglese” in un contesto del tutto fuori luogo, giusto per dare una dimostrazione mentre gli altri ti fissano a bocca aperta come se ci fosse un oracolo a sciorinare profezie.

Un po’ come succede ai cantanti. Dai loro una chitarra e pretendi: “Cantaci qualcosa” (Ti dice niente Llewyn Davis?).
Non è bello, ecco. Perché uno si guadagna da vivere (ad esempio con le lingue, con la musica…) e poi queste richieste a bacchetta lo pongono su un palcoscenico umano al quale non appartiene.

Ma torniamo alla richiesta “Di’ qualcosa in francese”.

Non potevo rifiutare di fronte alla mia cara nonnina. Così guardo la tavola alla quale eravamo seduti, poi il suo piatto, e descrivo semplicemente l’azione che lei stava facendo, cioè mangiare un secondo di carne.

Dico: “Vous êtes en train de manger de la viande“.

Ciò che mi preme evidenziare non è il dolce viso della nonna ammirato al suono di queste parole per lei misteriose, bensì l’istinto di darle del “vous” in francese.

In italiano le ho sempre dato del tu, ma in quel momento ho utilizzato il “vous” spontaneamente, magari senza esserne consapevole fino in fondo.

In francese il “vous” è molto più utilizzato del “lei” di cortesia in italiano. Non è una forma di distacco, freddezza o distanza dall’interlocutore, ma una manifestazione di rispetto, una forma di educazione, riguardo e considerazione per l’altro. Questa insita eleganza linguistica è uno dei motivi per cui amo tanto il francese.

Ho voluto raccontarti questo aneddoto per dimostrarti che in una lingua straniera contano anche le sottili sfumature che la rendono unica ed è possibile trasformare le conoscenze linguistiche in esperienze che arricchiscono anche in modo inconsapevole. 🙂

Che cosa rende attraente una lingua straniera?

Esistono motivi personali e scientifici alla base delle nostre preferenze per una lingua straniera. Ma cosa prevale in realtà tra ragione e sentimento?

Adoro l’inglese e il francese da sempre, tanto da scegliere la traduzione come attività professionale che mi permette di impiegare queste lingue di lavoro insieme all’italiano. Però ammetto di prediligere l’accento, lo spelling, la pronuncia e il vocabolario britannico rispetto all’equivalente americano.
La mia passione per l’inglese britannico ha ragioni soggettive? Tra i tanti fattori possibili, potrebbe essere una conseguenza della smodata ammirazione che nutro per le produzioni della BBC… ma è davvero così?

Di certo l’esperienza personale influisce sulla predilezione per una lingua straniera.

Inoltre un’associazione mentale può avere un impatto negativo nei confronti di una lingua.
Esempio: un ascoltatore superficiale non sopporta la lingua tedesca perché, purtroppo, la associa al nazismo e considera questa lingua come simbolo di asprezza, rigidità, atteggiamento inflessibile. Invece il tedesco è la lingua romantica per eccellenza, visto che il Romanticismo ha radici profondamente tedesche.

Eppure una lingua appare più o meno attraente per ragioni non del tutto soggettive. Secondo gli studi della sociolinguistica, esistono fattori rigorosi alla base:

  • Se una lingua è ampiamente diffusa (come l’inglese), tendiamo a preferirla a una lingua minore utilizzata da una piccola comunità.
  • Lo status politico, economico, culturale e sociale di un Paese influisce sulle nostre preferenze.
  • Se abbiamo una percezione positiva di una determinata comunità linguistica, allora tendiamo ad apprezzare maggiormente la lingua di tale comunità.

E le nostre impressioni prettamente personali?
Credo che il suono, la musicalità, l’armonia e la familiarità di una lingua abbiano una certa influenza soggettiva. Ognuno di noi preferisce una lingua rispetto a un’altra per ragioni individuali e difficili da razionalizzare, ma che forse sono legate alla sfera emotiva, alle esperienze vissute in prima persona, alle associazioni mentali ispirate da una lingua straniera.

Tuttavia è difficile distinguere tra i fattori che prevalgono nelle nostre preferenze: “ragione e sentimento” sono equamente coinvolti.

Spero che queste parole ti abbiano indotto a riflettere sulle tue percezioni personali.
Perché preferisci una lingua straniera piuttosto che un’altra? Riesci a individuare i motivi alla base delle tue preferenze?

Aspetto la tua opinione. 😉

Il segreto per imparare una lingua straniera

 

C’è un metodo infallibile per imparare una lingua straniera? In realtà non sto per svelarti il mistero del secolo.

Probabilmente è una verità che conosci già da sempre, in modo più o meno consapevole. Ti appare forse scontata, invece è tutt’altro che banale.

Il segreto per imparare una lingua straniera è molto semplice: avere l’atteggiamento giusto.

Se ti approcci alla lingua straniera con un atteggiamento negativo, pensi di non farcela e non ti senti all’altezza dell’impresa, allora il tuo tentativo di imparare la lingua non approderà a nessun risultato.

Infatti mentre ascolti qualcuno che parla la lingua straniera, non riesci a concentrarti sulle parole e sul senso perché nella tua testa si ripete un incessante “Non capisco niente!”. Oppure provi a leggere un testo e vai in crisi: vedi un insieme di parole a te sconosciute e pensi di non conoscerne il significato, quindi non capirai nulla.

Per non parlare di quando devi utilizzare attivamente la lingua straniera. Panico: non riesci a scrivere una semplice frase (troppi dubbi sulla grammatica!) o hai paura di parlare la lingua e fare erroracci.

Allora perché provarci? Forse imparare la lingua è uno sforzo inutile, giusto?
Sbagliato.

C’è una soluzione a tutto questo.
Devi cambiare il tuo atteggiamento.

Affidati alla tua motivazione. Perché vuoi imparare la lingua?
Focalizza il reale motivo alla base dell’impresa. Vuoi acquisire competenze linguistiche da impiegare sul lavoro, sentirti più sicuro quando viaggi all’estero, leggere risorse in lingua straniera altrimenti inaccessibili, conoscere persone di un’altra cultura, capire le canzoni straniere senza cantare versi senza senso…
I motivi per imparare una lingua straniera sono molteplici. Concentrati sulle tue ragioni personali e tienile sempre a mente quando temi di non farcela.

Imparare una lingua straniera è anche una sfida. Puoi sfidare i limiti che pensi di avere e smentire quella voce dentro di te che ti induce a buttarti giù. Sfida te stesso, reagisci con apertura mentale e curiosità, impara e cerca di sfruttare subito quanto hai appreso. Non limitarti alla teoria, cerca le occasioni pratiche.

Non avere paura di sbagliare. Al contrario, è grazie all’errore che riesci a memorizzare una parola, una regola di grammatica, un significato. L’errore è la base dell’apprendimento.

E ricorda che nessuno ha il diritto di giudicare i tuoi tentativi. Quindi non devi temere il giudizio degli altri, ma metterti alla prova e abbandonare pensieri quali “sono troppo vecchio per imparare” o “non sono portato per le lingue”.

Prova a eliminare il blocco mentale mettendo in pratica questi consigli quando ti approcci a una lingua straniera. È una tattica che funziona?