Uniti nella traduzione

Il tema della Giornata Mondiale della Traduzione 2021 è Uniti nella traduzione.

Dopo un anno e mezzo di pandemia, chiusure e distanziamento, parlare di unione e comunità diventa antidoto alla condizione di solitudine che ha riguardato tutti, chi più chi meno.

Oltre agli effetti fisici, non dobbiamo dimenticare che questi mesi difficili hanno ripercussioni anche sulla salute mentale.

Se lo stress e l’ansia sono incrementati a causa del carico di tensione e preoccupazione costante, il sovraccarico cognitivo ed emotivo ha comportato anche l’aumento dell’agitazione e dei disturbi del sonno negli adulti e nei bambini.

Ma cosa c’entra tutto questo con la traduzione e la sua giornata mondiale?

C’entra eccome. Grazie a un progetto a cui ho lavorato tra la fine della primavera e la prima parte dell’estate 2021.

Un progetto per ritrovare la calma

Questo progetto mi è stato proposto dall’International Business Manager di una startup francese che sta per lanciare i suoi prodotti sul mercato italiano.

Non posso entrare nel dettaglio per via della riservatezza che è parte della deontologia del mio lavoro di traduttrice.

Però mi piacerebbe trasmetterti il senso di unità e condivisione di questo progetto di gruppo: un team di quattro traduttori (una in particolare è stata una collaboratrice davvero preziosa), tecnici del suono in grado di fare magie e una voice actress che stimo da tempo, oltre allo staff della startup direttamente coinvolto in questo progetto.

Il prodotto in questione aiuta l’ascoltare a ritrovare la calma attraverso viaggi meditativi: non è un podcast né ASMR né un dispositivo connesso, dato che le onde elettromagnetiche e la luce blu sono il principale nemico del sonno e della tranquillità.

Tra le altre cose, mi sono occupata della traduzione degli script e dell’ascolto degli audio per verificare che tutto fosse coerente con i parametri stabiliti in partenza.

Tra email, telefonate e aggiornamenti dei file su Google Drive, per velocizzare il confronto e i feedback abbiamo creato un gruppo WhatsApp, il che ha rappresentato un’eccezione al mio modo di lavorare.

Infatti, preferisco non spostare le conversazioni di lavoro su questa applicazione, fuorché in casi eccezionali dove diventa oggettivamente necessario per ottenere riscontri immediati.

Non sono mancati imprevisti, tra cui le vacanze già programmate di alcuni membri del team da conciliare con i tempi stretti di consegna del lavoro. 🙂

Ecco un esempio di traduzione collaborativa, di progetto di cui condivido la visione, di prodotto che nel suo piccolo può migliorare la vita di qualcuno.

Del resto non salvo vite umane con il mio lavoro di traduttrice, ma cerco di lasciare un piccolo segno dietro le quinte per abbattere distanze linguistiche e culturali. Uniti nella traduzione.

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