Perché non dico chi sono i miei clienti

La riservatezza è un requisito imprescindibile del traduttore professionista.
Veniamo a conoscenza di dati sensibili, anteprime, segreti industriali, pratiche commerciali e informazioni confidenziali da trasferire in un’altra lingua e in un’altra cultura.

Spesso ciò implica la firma di veri e propri accordi di riservatezza e non divulgazione.
Ma anche in assenza di tali accordi, non è ammissibile sbandierare ai quattro venti i nomi dei propri clienti come principio generale, e a maggior ragione quando il lavoro che facciamo richiede un certo riserbo secondo la deontologia del settore.

Un’eccezione che fa rima con pubblicazione

Il caso dei traduttori letterari è diverso. Il loro nome viene pubblicato all’interno del libro, spesso anche in copertina. In tal caso, i riflettori sono puntati anche sul traduttore, il cui nome è di dominio pubblico. Quindi il committente della traduzione è palese e non resta un mistero.

Per chi traduce in ambito tecnico, scientifico o creativo, quindi in qualsiasi altro ambito che non sia quello editoriale, il discorso è diverso. Ed è il punto che mi preme sottolineare con questo post.

Per chi traduco?

Nella home del mio sito c’è la sezione “Dicono di me”, dove ho pubblicato i pareri di alcuni miei clienti sulla nostra collaborazione, ovviamente con il loro consenso.

Mi piacerebbe aggiungerne altri, però mi sento sempre un tantino in soggezione, come se la richiesta di un feedback da pubblicare recasse un disturbo ai miei clienti.
Sicuramente è un mio limite, ne prendo atto, e devo lavorarci su.

Però talvolta riscontro un atteggiamento opposto da parte di altri traduttori.
Sui siti web di molti traduttori è possibile trovare una sfilza di loghi alla voce “I miei clienti”. Mi auguro che i traduttori in questione abbiano il permesso di ciascun cliente per fare ciò.

Lungi da me pensare male, però stento a credere che un traduttore abbia ottenuto il consenso esplicito di un grande e famoso brand internazionale per la pubblicazione del logo sul suo sito.
Magari è così, tanto meglio! 🙂
Tuttavia, rimango un po’ scettica.

Del resto, un odontoiatra che cura pazienti di fascia alta direbbe a chicchessia i nomi dei suoi pazienti vip?

Per i nostri clienti, noi professionisti della lingua siamo fornitori come tutti gli altri.

Una panoramica dei miei clienti

Le agenzie di traduzione sono clienti molto importanti per me. Collaboro principalmente con agenzie francesi e inglesi, e mi trovo molto bene.

Tramite oppure oltre alle agenzie di traduzione, traduco per produttori di cosmetici, case di moda, uffici del turismo, make-up artist, agenzie di marketing, start-up del benessere, maison di orologeria, gruppi di soluzioni abitative, resort, società di sottotitolazione e localizzazione di audiovisivi, catene di campeggi e villaggi turistici, marche di abbigliamento, comprensori sciistici, gruppi del lusso.

Non posso rivelare nomi, cognomi o ragioni sociali, né intendo farlo.
Però ammetto che a volte la tentazione c’è, soprattutto quando mi capita di vedere in televisione lo spot italiano di una campagna pubblicitaria a cui ho lavorato, che presenta un mio cliente o un suo prodotto, e che mi riempie di orgoglio.
Sarebbe bello condividere la gloria con chi mi circonda. Invece mi limito a sorridere fra me e me.

D’altronde, Terenzio giustamente scriveva:

Homo sum, humani nihil a me alienum puto.

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