Vuoi fare il traduttore? Ecco cosa non insegna l’università

Per intraprendere la professione del traduttore, la laurea in Mediazione Linguistica o in Traduzione Specialistica è una solida base da cui partire.
Ma i primi entusiasmi derivanti dalla fresca laurea conseguita vengono spesso sostituiti dallo sconforto dovuto allo scontro con il mondo del lavoro: nessuno ti conosce, sei soltanto il nuovo arrivato, come farai a realizzare il tuo sogno di lavorare come traduttore professionista?

Perché la laurea è di certo una tappa importante, ma non un traguardo. È il punto di partenza.

I corsi universitari atti a preparare futuri traduttori professionisti offrono moltissimo, alla luce del percorso formativo dello studente che va dalla teoria della traduzione a tanta pratica, dalla grammatica e dalle strutture linguistiche alla terminologia; non manca poi un minimo di formazione sui CAT tools, nonché alcune discipline non strettamente connesse con la traduzione.

Tuttavia, una volta terminati gli studi universitari, il neolaureato in Traduzione rimane scoraggiato da un mercato davvero saturo e teme che non ci sia posto per lui.

Perché malgrado gli esami e la tesi brillantemente superati, ti rendi conto che l’università non ti insegna tutto ciò che dovresti sapere per lavorare come traduttore freelance. Manca qualcosa di fondamentale: l’aspetto commerciale.

Riassumo in questi punti le domande che assillano gli aspiranti traduttori:

  • Come scrivere un curriculum efficace
  • Come contattare potenziali clienti
  • Dove trovare potenziali clienti
  • Come fare esperienza
  • Come promuoversi online
  • Personal branding e content marketing
  • Contabilità e fatturazione
  • Servizio clienti

Ricordo un professore dell’università che voleva farci guardare in faccia la realtà dicendo cose che a molti sembravano finalizzate a scoraggiarci. La frase che aveva l’abitudine di ripetere a un gruppo di circa venti studenti in traduzione era: “Fra di voi, soltanto due o tre persone faranno questa professione.”

E aveva ragione perché, come spesso accade, molti cambiano idea, altri colgono ulteriori opportunità che non hanno niente a che fare con la traduzione, altri semplicemente rinunciano.

Allora cosa fare per non perdere di vista l’obiettivo?
Devi andare oltre ciò che hai imparato all’università e cercare autonomamente tutte le informazioni di cui hai bisogno per iniziare a lavorare come traduttore freelance.

Ad esempio, puoi cominciare a fare un po’ di pratica con le traduzioni volontarie per il no-profit, come spiegano le doppioverso in questo post.
Puoi lavorare su te stesso per capire in quali settori specializzarti. A questo proposito, segui i consigli di Federica Bruniera.

Certo, la strada è tutta in salita, ma ricorda:

Qualunque cosa tu possa fare, qualunque sogno tu possa sognare, comincia.
Johann Wolfgang von Goethe

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