Linguaggio non verbale nel digitale: come comunicarlo correttamente

Negli ultimi mesi, molti hanno dovuto imparare a lavorare e interagire a distanza con clienti e dipendenti.

Riunioni virtuali, email continue, formazione a distanza, videoconferenze: quando siamo distanti e c’è uno schermo che ci separa, confusione e incomprensioni sono dietro l’angolo.

Ad esempio, cosa si nasconde dietro un breve silenzio durante una videoconferenza? Distrazione, noia, ritardo nella comunicazione a causa di problemi di connessione?

Cosa provi quando ricevi la notifica di lettura relativa a una tua mail e il destinatario tarda a rispondere al tuo messaggio? Pensi che ti stia ignorando, che metta la tua richiesta in secondo piano o che sia semplicemente un maleducato?

Ebbene, si tratta di esempi di linguaggio non verbale in ambito digitale, una vera e propria sfida interpretativa quando per via dello schermo fra gli interlocutori.

Cos’è il linguaggio non verbale nel digitale?

La parola chiave per capirlo è come.

Oltre ai contenuti (cosa), significa prestare attenzione a come ti presenti e a come comunichi online.
Il linguaggio non verbale nel digitale aiuta a stabilire e mantenere buoni rapporti professionali con i propri interlocutori, creando un ambiente di lavoro positivo e virtuale.

Occorre intelligenza emotiva, ossia la capacità di individuare e gestire le proprie emozioni e quelle altrui, ma anche empatia.

Le regole per una corretta comunicazione non verbale nel digitale
  • Rispetta sempre i termini di consegna di un progetto.
  • Cura l’immagine del profilo (in particolare su LinkedIn): scegli una foto professionale evitando foto tratte dalle vacanze o insieme ad amici, figli o animali da compagnia.
  • Sii puntuale negli incontri virtuali.
  • Mantieni il contatto visivo durante la videoconferenza guardando lo schermo o la webcam e non spiando la tua immagine.
  • Presta attenzione allo sfondo nelle videochiamate: un letto sfatto, una pila di robe o il disordine comunicano trascuratezza e compromettono la tua professionalità.
  • Scegli l’ora più appropriata per inviare un messaggio, tenendo conto degli orari di lavoro e del fuso orario.
  • Non prolungare i tempi di risposta alle email, dato che in questo periodo si tenderebbe a pensare al peggio.
  • Non utilizzare emoji ambigue nelle email o sui canali social, ma veicola le tue emozioni con l’emoji giusta.
  • Evita il maiuscolo nell’oggetto e nel testo delle email: chi ti legge penserebbe che stai urlando. Intere frasi scritte in maiuscolo (con il tasto CAPS LOCK) comunicano aggressività, frustrazione e impazienza.

Non sono solo parole

Come puoi vedere, gli aspetti qui sopra riguardano la gestione del tempo e dello spazio e il linguaggio del corpo. La comunicazione verbale non è tutto, anzi.

Solo il 7% della comunicazione è influenzato dalle parole, ossia ciò che crediamo sia il fattore determinante: la comunicazione verbale è invece la parte che influisce meno.

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Le parole non bastano: con il linguaggio non verbale poni le basi per la fiducia e il rispetto con i tuoi collaboratori e clienti, a prescindere dalla distanza.

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