Perché affidarsi allo stesso traduttore professionista

Quando collabori con un traduttore professionista per la prima volta, crei una relazione di fiducia reciproca.

Il preventivo, il lavoro consegnato con puntualità, la fattura e il pagamento sono soltanto quattro passaggi che fanno parte di un rapporto più articolato e stimolante sia per il fornitore che per il cliente.

Se vuoi internazionalizzare la tua attività, sai che parte del lavoro consiste nel presentare una versione multilingue del materiale promozionale della tua azienda:

  • il sito web aziendale
  • le descrizioni prodotto
  • i cataloghi
  • i contenuti dei social
  • la newsletter

Il tuo obiettivo è promuovere la tua attività, i tuoi prodotti e/o servizi anche all’estero?

Il traduttore professionista ti aiuterà in questa impresa. Dovresti rivolgerti a un traduttore specializzato nel settore del marketing, visto che i traduttori professionisti non sono tuttologi, bensì si specializzano in determinati settori.

Dopo il briefing iniziale, un altro passaggio da non trascurare è l’invio di materiale di riferimento, come i glossari e la guida di stile. Se li hai a disposizione, è fondamentale inviarli al traduttore, che seguirà le istruzioni per garantire la coerenza stilistica e terminologica dei tuoi contenuti.

Alla fine del lavoro, il cliente soddisfatto tende ad affidarsi nuovamente allo stesso traduttore professionista per altri incarichi.

Potresti essere tentato a scegliere un fornitore che applica tariffe più basse, ma in questo modo correresti diversi rischi. Ad esempio, dovresti ricominciare il processo di ricerca dall’inizio, dalla richiesta di preventivo all’invio del materiale di riferimento, allungando le tempistiche (che, confessa, sono sempre molto ridotte).

Oltre alla qualità della traduzione, ricorda altri fattori. Il traduttore a cui ti affidi:

  • diventa la voce del tuo brand. E non puoi cambiare voce in continuazione, andando a scapito dell’uniformità di stile dei tuoi contenuti;
  • assicura la coerenza della terminologia utilizzata da un incarico all’altro;
  • acquisisce una familiarità crescente con i tuoi contenuti, i tuoi prodotti e la tua azienda.

Lavoro come traduttrice freelance dal 2014 e, collaborando con alcuni clienti ormai da anni, è inevitabile provare empatia nei confronti dello sviluppo della loro attività: i traguardi raggiunti, la crescita all’estero, i successi da loro ottenuti mi gratificano, perché ho dato il mio contributo e li aiuto a raggiungere i risultati che desiderano per l’espansione della loro attività.

Si tratta di un rapporto vincente: grazie al traduttore professionista, raggiungi nuovi mercati, contatti un numero maggiore di utenti, aumenti il numero di clienti e le vendite dei tuoi prodotti all’estero.

Quando si collabora, i successi intellettuali di una persona stimolano la passione e l’entusiasmo degli altri collaboratori.

Alexander Von Humboldt

L’età dell’innocenza… del traduttore

Questa non è la storia del traduttore che da bambino amava giocare con le parole e sfogliare i libri colorati invece di dilettarsi con bambole e giocattoli.
Mi riferisco invece all’età dell’innocenza del traduttore, cioè quel periodo in cui l’aspirante giovane traduttore pensa al suo avvenire guardandolo con un incanto dovuto all’inesperienza.

Le ingenuità del traduttore sono soprattutto tipiche della sua giovinezza, di quei momenti in cui inizia a maturare in lui il desiderio di lavorare come traduttore professionista.

Confesso che anni fa ero animata dalla velleità della traduzione letteraria. Immagino che più o meno tutti i traduttori abbiano desiderato – magari anche per poco tempo – di tradurre per la letteratura. Poi invece il percorso professionale intrapreso è nettamente estraneo all’editoria.

Nel corso del tempo mi è capitato di leggere e sentire alcune affermazioni che mi hanno fatto sorridere, perché spesso l’aspirante traduttore guarda al futuro con quell’ottimismo e una certa visione semplicistica che nasce proprio dall’innocenza di un progetto non ancora bel delineato.

Ecco alcune manifestazioni dell’età dell’innocenza del traduttore:
  1. Voglio tradurre per attori e registi famosi come fa Olga Fernando.
    (Poi l’aspirante traduttore si rende conto che in questo caso non si tratta di lavorare come traduttore, bensì come interprete.)
  2. Da grande voglio tradurre romanzi. Diventerò un traduttore letterario!
  3. Amo il cinema e le serie tv, quindi mi dedicherò alla traduzione professionale di sottotitoli.

La lista delle ingenuità tipiche del periodo in cui inizia a germogliare il desiderio di lavorare come traduttore è certamente lunga.

Ti riconosci in una di queste affermazioni?
Cosa aggiungeresti in base alla tua esperienza?