Inside Out: traduttori ed emozioni a confronto

Ho visto Inside Out e l’ho trovato straordinario. È un film decisamente raro che, nella migliore tradizione della Pixar, arriva al cuore degli adulti più che dei bambini, grazie a un misto di maturità, delicatezza e profondità. Inside Out scava dentro di noi, ci fa immedesimare, ci incanta grazie a un’accattivante rappresentazione delle nostre principali emozioni: Gioia, Tristezza, Disgusto, Rabbia e Paura.

Se hai visto il film, anche tu sei rimasto conquistato dai personaggi che ritraggono le emozioni.
Io ho provato ad associare a ciascuna emozione alcuni stati emotivi del traduttore freelance. Così ho creato una sorta di Inside Out del traduttore.

Inside Out: la console delle emozioni del traduttore
GioiaGioia
  • Ho la fortuna di fare il lavoro che amo, nonostante alti e bassi.
  • Con la traduzione imparo ogni volta qualcosa di nuovo. Non è una cosa entusiasmante?
  • Ok, ho inviato il preventivo a un potenziale cliente. E ora: pensa positivo!
  • Ecco una bella soddisfazione: l’azienda per cui ho tradotto il catalogo di prodotti e i materiali pubblicitari è riuscita ad aumentare le esportazioni grazie alle mie traduzioni.
tristezzaTristezza
  • Peccato, pensavo che quel servizio che intendevo proporre oltre alla traduzione fosse interessante.
  • I miei tentativi di personal branding, di promozione e marketing non portano alcun risultato. Nessuno mi vuole.
  • Ho contattato mille agenzie di traduzioni, ma nessuna vuole lavorare con me.
  • I potenziali clienti non accettano i miei preventivi. Non sono in grado di negoziare.
DisgustoDisgusto
  • Grazie a quella virgola tra soggetto e verbo, ho deciso di non voler rispondere alla tua email.
  • Ma se nel CV ho scritto che non uso MemoQ, perché tu agenzia mi proponi un incarico in cui devo utilizzare questo CAT tool?
  • Va benissimo preferire Google Translate o un cosiddetto “traduttore” che ha trascorso un mese in Inghilterra e nella vita fa tutt’altro che tradurre. Senza dubbio costerà meno di me. Ma i danni che ne ricaverai ti costeranno decisamente caro.
  • Certo, vuoi che traduca un testo così pieno di errori grammaticali, refusi e inutili doppi spazi? Magari prova a riscriverlo e poi ne riparliamo.
RabbiaRabbia
  • Sì, sono un traduttore freelance. Sì, è un lavoro!
  • Tante grazie, Project Manager che mi chiedi se sono disponibile a tradurre un sito web e non mi hai neppure mandato il file sorgente per calcolare il preventivo. Quindi devo calcolare io il numero di cartelle senza una minima indicazione da parte tua?
  • Caro cliente che mi avresti pagato a 90 giorni: ne sono passati 120. Dov’è il saldo della mia fattura?
  • Il revisore ha nettamente peggiorato la traduzione, solo perché la frase da me tradotta e che lui ha contestato e modificato “suona meglio” nella sua versione.
PauraPaura
  • Il post-editing finirà per sostituire del tutto la traduzione professionale!
  • Non capisco la terminologia tecnica del testo di partenza. Perché mai ho accettato questa traduzione?
  • Sono passati già tre giorni dall’ultimo lavoro. Non riceverò più incarichi di traduzione, nessun cliente mi contatterà per il resto della vita!
  • Il Project Manager è soddisfatto, ma non molto soddisfatto della mia traduzione. Ho fatto un pessimo lavoro.

 

La lista di possibilità è infinita. E allora ecco una sfida: in base alla tua esperienza di traduttore freelance, prova ad aggiungere qualcosa. Scegli una o più emozioni e mettile a confronto con il tuo lavoro: gioia, tristezza, disgusto, rabbia e paura… di certo fanno parte della tua vita quotidiana di traduttore!

Dimmelo nei commenti. Il tuo contributo è prezioso!

10 verità sul traduttore freelance

Oggi passiamo in rassegna alcune caratteristiche (più o meno serie) del traduttore freelance.

Per stilare le 10 verità sul traduttore freelance mi sono basata sulla mia esperienza, ma sono certa che molti traduttori condividono questi aspetti che riguardano non soltanto la professione, bensì il modo di vivere e di guardare il mondo.

Il traduttore freelance:
  1. Adora il caffè e lo beve ogni volta che può.
  2. Spesso gioca d’anticipo. La puntualità è una prerogativa essenziale non solo nell’ambito della sua professione, ma come stile di vita.
  3. Digita i tasti del pc a una velocità supersonica.
  4. Legge di tutto: libri, riviste, blog, saggi, romanzi, articoli, giornali, cartaceo, online, didascalie, titoli di coda.
  5. È rinomato per la precisione, la scrupolosità e l’attenzione al dettaglio. A volte viene criticato per un eccesso di zelo.
  6. Ha molta pazienza, eccetto quando legge o ascolta errori di grammatica.
  7. È abituato a spiegare di continuo in cosa consiste la sua professione. Sì, perché molti rimangono esterrefatti e pensano: “tradurre è un lavoro?”.
  8. Ha un modo tutto suo di leggere un libro. Torna più volte su una frase, ne studia l’equilibrio, prova a immaginare come avrebbe tradotto una parola o un determinato passaggio.
  9. Sa che urgenza e tempi rapidi sono le priorità di ciascun cliente, ma ognuno di loro attribuisce valori soggettivi a questi parametri.
  10. Ha una curiosità insaziabile.
Collega traduttore, ti riconosci in questi punti? Cosa aggiungeresti a questa lista di verità sul traduttore freelance?

Giornata della Memoria e il traduttore del conflitto

In occasione della Giornata della Memoria, vorrei invitarti a riflettere sul ruolo del traduttore nel conflitto: non solo come mediatore durante le trattative e i negoziati di pace, ma spesso come vittima.

Che si tratti di traduttori, interpreti, linguisti e mediatori, queste figure sono spesso vessate durante le guerre. E purtroppo si tratta di una realtà molto viva anche oggi nelle zone di conflitto.

Durante la Seconda Guerra Mondiale, i traduttori e gli interpreti hanno svolto un ruolo fondamentale e di altissima responsabilità. Infatti l’interpretazione simultanea è nata proprio in occasione del Processo di Norimberga.

Ma perché durante un conflitto il traduttore o l’interprete è una vittima?

Purtroppo in molti casi trova la morte mentre svolge la sua professione in situazioni e contesti delicati. Tra le vittime nelle zone di conflitto ci sono anche gli interpreti e i traduttori.

Talvolta vengono sospettatati per la loro etnia che li accomuna al “nemico”, come accadeva agli interpreti giapponesi di cui spesso dubitavano gli americani durante la Seconda Guerra Mondiale.

L’imparzialità dell’interprete o del traduttore viene infatti messa in discussione soltanto perché condivide la stessa cultura e la stessa lingua dell’avversario. Le competenze effettive passano quasi in secondo piano.

L’interprete o il traduttore in questione deve innanzitutto fare i conti con la propria scissione identitaria: condivide il patrimonio linguistico e culturale con un gruppo cui non può essere fedele, perché per lavoro presta i suoi servizi allo schieramento opposto. E poi quest’ultimo magari non lo rispetta, lo teme o non si fida di lui. Eppure ha bisogno di lui, considerandolo un “male necessario” a prescindere dai suoi ideali.

In occasione della Giornata della Memoria, vorrei che riflettessimo su questo. Dobbiamo ricordare che durante le guerre il traduttore, l’interprete e il mediatore linguistico sono spesso oggetto di disprezzo e diffidenza da parte degli organi politici e militari. Sono vittime invisibili della guerra.

Nuovo regime dei minimi 2015: chiariamo le idee

Il nuovo regime dei minimi del 2015 è una beffa?

Di certo dimostra il modo in cui i freelance italiani vengono considerati lavoratori di serie B.
Ma per chi vuole aprire la Partita Iva ed è in dubbio, è il momento di decidere. Dal 1° gennaio 2015 entrerà infatti in vigore il nuovo regime dei minimi del 2015, che sta generando un bel po’ di confusione e incertezze.

Allora cerchiamo di fare luce su novità, vantaggi e svantaggi.

Il nuovo regime dei minimi del 2015 prevede l’applicazione dell’imposta sostituiva al 15% invece dell’attuale 5% con una soglia di fatturato che, al posto dei 30 000 euro previsti dall’attuale regime dei minimi, andrà da un minimo di 15 000 euro a un massimo di 40 000 euro.

Tutti i dettagli del nuovo regime dei minimi del 2015 sono descritti chiaramente da C+B:

Purtroppo ho sentito dire che questo governo in realtà “sta facendo qualcosa per i freelance“, in riferimento agli 800 milioni di euro stanziati per le Partite Iva dalla Legge di Stabilità.

La verità è questa: Legge di Stabilità: 800 milioni per le Partite Iva, ma nulla per i freelance!

La beffa per tutti i freelance è inoltre rappresentata dall’aumento contributivo che purtroppo sta per essere confermato. L’attuale aliquota INPS del 27,72% per le Partite Iva iscritte alla Gestione Separata passerà a gennaio al 29,72% ed è destinata ad aumentare fino al 33% nei prossimi anni.

Come dicono giustamente ad ACTA: #siamorotti.

Siamo rotti di essere considerati invisibili e di essere schiacciati. Siamo rotti di essere vittime dell’ignoranza dilagante in questo Paese sulla nostra categoria professionale.

È più probabile che questo governo introduca un bonus per i padroni che raccolgono gli escrementi del loro cane piuttosto che ascoltare e venire incontro alle esigenze dei freelance.

Per concludere: Regime dei minimi 2015: la disperazione dei lavoratori che si sentono usati come bancomat.

Perché celebrare la Giornata Mondiale della Traduzione

Le origini della festa

Il 30 settembre si celebra la festa di San Girolamo (o Gerolamo), santo protettore dei traduttori. San Girolamo, morto il 30 settembre 420, fu infatti un ottimo traduttore. A lui si deve la Vulgata, la prima traduzione completa in latino della Bibbia a partire dal testo in greco ed ebraico.

Rifacendosi agli insegnamenti di Cicerone e Orazio, San Girolamo adottò un approccio decisamente moderno nei confronti della traduzione:

Non rendo la parola con la parola, ma il senso con il senso.

Questo è l’approccio che denota la professionalità del traduttore. La traduzione non è la semplice sostituzione di parole, ma consiste nel trasferire il significato, le sfumature linguistiche e culturali del messaggio originale. La traduzione è l’esatto trasferimento del testo da una lingua all’altra, che richiede una sensibilità del tutto umana.

La traduzione e la vita

Traduco, ergo sumusCome Cartesio e il suo “Cogito, ergo sum” (Penso, dunque sono) e la rielaborazione filosofica di Camus con la massima “Je me révolte, donc nous sommes” (Mi rivolto, dunque siamo), propongo questo motto:

Traduco, ergo sumus.
Traduco, dunque siamo.

Senza il traduttore professionista, il mondo della comunicazione non esisterebbe. E il motivo è molto semplice.

Il lavoro del traduttore contribuisce all’esistenza di ognuno di noi. È un’impresa che, anche se svolta in relativa solitudine, influisce sul mondo intero.
Senza il traduttore professionista non conosceresti il cinema internazionale, non vedresti film, serie televisive, documentari provenienti da tutto il mondo; non leggeresti il 90% di libri, articoli, giornali, riviste; non compreresti prodotti provenienti da aziende estere; non avresti accesso a innumerevoli servizi; non potresti internazionalizzare la tua azienda; non saresti in grado di far funzionare un dispositivo o un macchinario senza le istruzioni d’uso.

La traduzione è implicata in ogni momento della nostra quotidianità. Possiamo accedere con facilità a notizie, interviste, dibattiti culturali, programmi, letture, pubblicità, acquisti, che sarebbero invece inaccessibili senza la mediazione linguistica e culturale.

Quindi esistiamo anche grazie ai traduttori, figure professionali che spesso rimangono dietro le quinte, ma che di fatto rendono possibile la vita di tutti.

Senza un traduttore non avresti mai letto il tuo libro preferito, né visto il tuo film irrinunciabile né potresti utilizzare il prodotto di cui non puoi fare a meno.

Perché celebrare la Giornata Mondiale della Traduzione?
Perché è giusto, almeno un giorno all’anno, ricordare l’importanza della traduzione nella nostra vita, esserne consapevoli e ringraziare quei professionisti che rendono tale la nostra esistenza con il loro lavoro.

Traduco, ergo sumus.

game of

Game of Translators

Che cosa hanno in comune la Madre dei Draghi, Jon Snow e i personaggi di Game of Thrones con i traduttori?

Si è conclusa di recente la quarta stagione – forse la migliore – di Game of Thrones (Il Trono di Spade). E mentre cerchiamo di ingannare l’attesa per ciò che vedremo il prossimo anno, divoriamo contenuti, immagini e video che possano farci sentire ancora a Westeros. Persino la Regina Elisabetta ha visitato il set della serie e ammirato il celebre Trono di Spade.
Il successo di questa serie che ha cambiato la televisione ha dato vita a numerosi meme, parodie e contenuti divertenti che impazzano sul web.

Allora ho pensato: E se i personaggi di Game of Thrones fossero traduttori?
Ecco una rapida carrellata con i loro profili. Ti presento… Game of Translators!

Il traduttore Tyrion Lannister

Tyrion LannisterDisprezzato da quasi tutta la sua famiglia per il suo aspetto grottesco, è stato persino soprannominato Il Gobbetto per la sua costante posizione ricurva davanti allo schermo del computer. Forse avrebbe preferito fare l’interprete, ma l’esposizione visiva avrebbe potuto ostacolare la sua carriera. Così ha optato per la traduzione, che gli consente di rimanere dietro le quinte.
Malgrado una certa ostilità e il pregiudizio che lo circonda, è un traduttore sicuro delle proprie competenze, in grado di conciliare la professione con una vita sociale decisamente attiva. Ironico, abile oratore e acuto osservatore della realtà, sa trarre vantaggio dagli eventi di networking e ha reso la sua immagine di diverso il vero pilastro del suo personal branding.
Dotato di un’intelligenza oltre la media, non rinuncia alla propria integrità: anche di fronte a false accuse nei suoi confronti, dimostra una volontà ruggente e, a dispetto delle sue dimensioni, è capace di assoggettare un’intera platea alla sua gigante forza d’animo.

La traduttrice Arya Stark

Arya-StarkSin da bambina, ha sempre avuto le idee chiare sul suo futuro. Quando le chiedevano “Cosa farai da grande?”, lei ha sempre risposto: “La traduttrice”. Ha sempre rifiutato le scelte più in voga tra le sue coetanee, seguendo i suoi progetti con ostinazione. Così si è gettata a capofitto nella sua missione professionale, mettendo da subito sul mercato le sue competenze, magari ancora un po’ acerbe.
Tuttavia la sua inesperienza le è costata cara: sfruttata dalle agenzie di traduzione che praticano tariffe da fame, delusa da quei clienti che hanno spesso annullato gli incarichi, preferendo collaborare con traduttori non professionisti, ha giurato vendetta. Il suo entusiasmo si è raffreddato, trasformandosi in desiderio di giustizia contro coloro che hanno approfittato della sua giovane età.
Lotta in prima linea per difendere la dignità di una categoria professionale spesso oggetto di pregiudizi e comportamenti scorretti da parte dei clienti.

Il traduttore Jon Snow

Jon-SnowHa deciso di consacrare la sua vita ai Traduttori della Notte, i quali sorvegliano la Barriera linguistica dalla minaccia dell’oblio che mette a repentaglio la sopravvivenza delle lingue minori. Difende le minoranze linguistiche con abnegazione, lotta senza sosta anche se è circondato dalla diffidenza dei suoi superiori, quei Project Manager che temono il suo stile singolare e dubitano delle sue competenze (“You know nothing, Jon Snow!”). Anche se in un paio di occasioni ha ceduto alla debolezza degli affetti, alla fine ha scelto di compiere la sua missione con assoluta costanza, traducendo giorno e notte e rinunciando alla vita privata.
Inizialmente è stato costretto ad accettare incarichi meno impegnativi, ma si è guadagnato col tempo la fiducia dei suoi compagni traduttori, ottenendo la responsabilità di progetti sempre più importanti. Ha giurato di rinunciare a ogni cosa pur di assolvere al suo dovere per tutta la vita: “Cala la notte, e la mia guardia ha inizio…

La traduttrice Daenerys Targaryen

Daenerys-TargaryenHa cominciato a piccoli passi e con timidezza, fino a diventare una professionista stimata e rispettata da colleghi e clienti. Dotata di una naturale inclinazione per le lingue straniere, riesce ad apprendere con facilità anche quelle più ostiche, suscitando spesso un certo stupore quando interagisce con naturalezza in una lingua che gli altri non credevano conoscesse.
Fiera, consapevole del proprio talento, non scende a compromessi e costruisce gradualmente il proprio seguito di follower che la considerano una guida valente e un’ispirazione. Ma non è esule da invidie di alcuni colleghi, che la reputano un po’ altezzosa perché molto sicura delle proprie capacità, tramando contro di lei.
Il suo talento nella traduzione è indubbio, ma una buona dose di umiltà e di gratitudine verso chi l’ha aiutata sin dall’inizio la aiuterebbero a raggiungere la vetta del settore. Senza l’ausilio dei Draghi.

Il traduttore Petyr Baelish

Petyr-BaelishBenché sia sottovalutato per la mancanza di titoli e qualifiche professionali, è un traduttore esperto e decisamente brillante. Ha una naturale predisposizione per le questioni amministrative, gestisce con naturalezza la propria contabilità e si distingue per le spiccate capacità di negoziazione. Riesce a conquistare i clienti con facilità, grazie al suo approccio empatico con cui dimostra di conoscere perfettamente le loro esigenze e soddisfare i loro bisogni.
Geniale nel valutare ogni questione relativa alla traduzione secondo tutte le prospettive possibili, cela un’indole da vero manipolatore, traendo profitto dalle alleanze con i colleghi che ha saputo stringere nel tempo. Abile stratega, sa cogliere il momento giusto per agire e raggiungere i suoi obiettivi, lavorando con costanza. La sua reale motivazione sul lavoro è l’ambizione ed è fortemente dedito a scalare la scala del successo.

Chi aggiungeresti a questa galleria di personaggi-traduttori? Jaime Lannister, Catelyn Stark, Joffrey Baratheon?
A te la parola!